Quando si pensa al record di longevità su una sola panchina,
la mente non può che andare a Sir Alex Ferguson, che dal 1986 al 2013 sedette
su quella del Manchester United portando il club a raggiungere traguardi mai
toccati in precedenza. Quello che tutti non sanno, però, è che esiste qualcuno
che ha saputo persino fare meglio di lui. Con due sole differenze: aver passato
quasi tutta la carriera da manager allenando in Football League e senza mai
vincere uno straccio di trofeo, entrando persino nella Hall of Fame come
riconoscimento per oltre trent’anni trascorsi alla guida della stessa squadra.
Siamo a Crewe e l’Alex Ferguson in questione risponde al nome di Dario Gradi.
Nasce a Milano nel 1941 da padre italiano (di cui resterà
orfano in tenera età) e da madre inglese, con la quale si trasferisce a Londra
subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Gradi studia per diventare
insegnante di educazione fisica nell'attuale Università di Loughborough e il
suo primo ed unico periodo di insegnamento avviene presso la Glyn Grammar
School, ad Epsom, che lui stesso aveva frequentato da studente.
Nel 1969 gli si aprono le porte del calcio e gioca
inizialmente nel ruolo di difensore per il Sutton United, disputando un incontro
di FA Cup dell’edizione 1969-1970. L’anno seguente veste per una stagione i
colori del Tooting & Mitcham, divenendo nel frattempo allenatore regionale
della Football Association.
A soli 30 anni Gradi appende le scarpette al chiodo e decide
di diventare manager di calcio a tempo pieno, entrando nello staff del Chelsea
nel 1971 nel ruolo di assistente allenatore, incarico che mantiene fino al 1974
quando lascia i Blues per andare a fare esperienza prima al Sutton United, poi
al Derby County e al Leyton Orient dove allena per due anni le giovanili. Nel
1978 arriva la chiamata del Wimbledon, alla cui guida ottiene la promozione
dalla Fourth Division alla Third Division nella stagione 1978-1979 prima di
retrocedere nuovamente nella stagione successiva. Nel gennaio 1981 si
spalancano per Gradi le porte della First Division quando passa al Crystal
Palace in qualità di capo allenatore. Tuttavia la squadra, ultima in classifica
con quattro punti, non riesce a risalire nonostante i quindici punti realizzati
sotto la sua gestione e retrocede in Second Division. L’anno seguente Gradi
viene riconfermato manager, ma nel novembre del 1981 viene sollevato
dall'incarico dopo una pessima partenza nel nuovo campionato. Durante il suo
periodo di inattività entra in contatto con i portoghesi del Benfica, senza
tuttavia riuscire a trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti.
L’occasione della vita che inconsapevolmente lo farà entrare
nella storia gli si presenta nel giugno del 1983, quando accetta l'offerta del
Crewe Alexandra, società che naviga nelle acque della Fourth Division. Gradi
inizia così un nuovo capitolo della sua vita, quello sicuramente più lungo,
intenso e soddisfacente. Dopo sei anni di tentativi, nella stagione 1988-1989
la squadra raggiunge finalmente la promozione Third Division. Gradi decide così
di rinnovare e firma un nuovo contratto decennale con il Crewe Alexandra. Nel
1991 arriva però la dolorosa retrocessione in Fourth Division dopo aver perso
due stagioni prima i play-off per il passaggio in Championship. Nel 1994 Gradi
raggiunge il terzo posto in campionato e riesce stavolta a vincere i playoff
riportando il club in terza serie.
Nelle due annate seguenti il Crewe Alexandra agguanta nuovamente
gli spareggi per la promozione, perdendoli entrambi prima nel 1995 e poi nel
1996. Ma la perseveranza paga e l’anno successivo Gradi arriva laddove era mai
riuscito prima, portando nel 1997 la squadra a vincere i playoff e ad ottenere
uno storico passaggio in Second Division, livello mai più raggiunto dalla
società nella sua storia. Nel 1996 il manager italo-inglese si toglie un’altra
soddisfazione, venendo nominato direttore tecnico della Football Association.
Tra gli anni Ottanta e Novanta Gradi raggiunge la definitiva
consacrazione lanciando nel calcio internazionale giocatori come David Platt, Rob
Jones, Geoff Thomas, Danny Murphy, Seth Johnson, Robbie Savage e Neil Lennon.
Ed è in questo scenario che entra in gioco una particolare quanto controversa
clausola presente nel contratto che lo lega al Crewe Alexandra, seconda la
quale Gradi avrebbe ottenuto una percentuale di guadagno su ogni giocatore
venduto. Gli esempi più clamorosi sono quelli di Danny Murphy, ceduto al
Liverpool nel 1999 e poi vincitore con i Reds di due Coppe di Lega, una FA Cup,
un Charity Shield, una Coppa UEFA e una Supercoppa UEFA. Oppure Geoff Thomas,
prelevato dalle riserve del Rochdale e passato nel 1987 al Crystal Palace,
società con la quale si guadagnò una chiamata in Nazionale nel 1991.
Gli anni Duemila sono per Gradi il periodo più ricco di
soddisfazioni personali: nel 2002 diviene uno dei due allenatori, assieme a Sir
Alex Ferguson, ad allenare una società calcistica consecutivamente da prima del
1990. A differenza del manager scozzese che per 27 anni guidò il Manchester
United a vincere in lungo e in largo, l’allenatore italo-inglese dovette
accontentarsi di continui sali-scendi tra le categorie della Football League
senza mai abbandonare il timone della squadra. La stessa con la quale, soltanto
due anni più tardi, entrerà a far parte dell’olimpo del calcio inglese con
l’introduzione nella Hall of Fame. Primo e sinora unico allenatore di origini
italiane tra i grandi del football d’Albione.
Le vicende sul campo sono un continuo peregrinare tra Second
Division e Third Division, fino a quando nell’aprile aprile del 2007 Gradi
annuncia che dal luglio successivo non sarà più l'allenatore della squadra,
lasciando l'incarico a Steve Hollan, per assumere il ruolo di direttore tecnico.
Il 18 novembre 2008 Gradi riassume però
la guida del Crewe Alexandra per poche settimane come manager ad interim, prima
di essere sostituito a dicembre da Gudjon Thordarson .
Ma il legame tra lui e quei colori è talmente forte che
l'esonero di Thordarson lo riporta su quella panchina. Siamo nel 2009 e per
Gradi si aprono gli ultimi due anni alla guida del Crewe Alexandra, prima delle
dimissioni annunciate il 10 novembre del
2011. Parentesi chiusa? Niente affatto, perché l’allenatore decide di rimanere
nella società e di dedicarsi al settore giovanile, di cui tuttora si occupa. 32
anni consecutivi al timone della nave che risponde al nome di Crewe Alexandra.
Nessun trofeo in bacheca, molte soddisfazioni ed altrettante delusioni. 1353
panchine e una percentuale di vittorie del 32.7%. Un solo risultato: essere
divenuto il più longevo manager di sempre tuttora in attività ad aver guidato
un’unica società per così tanto tempo. Il rispetto e la devozione guadagnata
sono le più naturali conseguenze, come affermato in un’intervista rilasciata da
un mostro sacro come il compianto Sir Bobby Robson: «Dario (Gradi, ndr) è
onesto, diligente e notevole. Ha fatto un ottimo lavoro a Crewe e ha dimostrato
di essere uno dei nostri migliori allenatori».
Negli anni da responsabile
delle giovanili del Crewe Alexandra, sono diversi i calciatori internazionali
del calibro Dean Ashton, David Vaughan, Michael O'Connor e Nick Powell che
vengono presto acquistati dai grandi club della Premier League. Proprio
quest’ultimo rimane il giocatore di cui egli rimase più fiero e per il quale
ebbe un litigio con Ferguson che lo voleva al Mancester United: “Powell era un
grandissimo talento – afferma Gradi – e
sono contento di aver rivestito un ruolo importante nel suo trasferimento a
Manchester. Non avevo all’epoca in squadra un altro giocatore come lui”. Poi,
l’aneddoto della litigata con Sir Alex: “Nel 2012 Ferguson venne ad osservare
Powell e il giorno seguente mi chiamò dicendomi che avrebbe voluto portare il
ragazzo nel suo club al termine della stagione. Io gli dissi che forse avrebbe
dovuto vederlo giocare ancora qualche volta, ma lui ribatté che il ragazzo lo
aveva impressionato per le sue qualità tecniche a tal punto da spingerlo ad
acquistarlo subito a titolo definitivo”. Quel giorno anche il manager
dell’Everton David Moses era presente per monitorare Powell, ma alla fine non
se ne fece nulla. Il giocatore passò infatti come previsto al Manchester United
nel luglio del 2012. Per Gradi si trattava dell’ennesima soddisfazione dopo
oltre trent’anni di onorato servizio sulla panchina del Crewe Alexandra. La
stessa dalla quale oggi continua a dare indicazioni e a crescere i futuri
campioni del futuro, nella speranza che un domani qualcun altro venga a bussare
alla sua porta per accaparrarsi le prestazioni della stella di turno.
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