sabato 11 aprile 2015

L’Aston Villa e la Coppa dei Campioni messa in palio nel garage di una stazione di polizia




In quanto a storia, blasone e tradizione l’Aston Villa ha poco da recriminare a tutte le altre squadre del panorama calcistico inglese. Nonostante una storia recente povera di successi, i claret and blue di Birmingham possono vantare un invidiabile curriculum di trofei e onorificenze: i Villans sono infatti uno dei club più vecchi e vincenti d’Inghilterra, tra i membri fondatori della Football League nel 1888 e della Premier League nel 1992.

La loro bacheca conta 7 titoli nazionali, altrettante FA Cup, un Charity Shield, una Coppa Intertoto e una Supercoppa Europea. Ma quello di cui i tifosi dell’Aston Villa vanno più fieri rimane la conquista della Coppa dei Campioni nella stagione 1981-82, momento più alto mai raggiunto nella storia ultracentennale del club.

Un evento incredibile, che vide la squadra trionfare alla sua prima apparizione – ottenuta grazie alla conquista del titolo l’anno prima dopo 71 anni di digiuno - nel più prestigioso torneo continentale per club. E che passò alla ribalta per l’impresa di Eric Sykes. Non colui che decise la finale di Rotterdam contro il Bayern Monaco (vinta per 1-0, gol di Withe), bensì il proprietario del pub che ebbe la geniale idea di rubare la Coppa per fare un dispetto ai giocatori del Villa.

Accadde che dopo la conquista del trofeo la squadra andò a festeggiare in un pub con i propri tifosi. Si scelse il Fox Inn di Hopwas, locale alla periferia di Birmingham preso d’assalto dall’entusiasmo di giocatori e fedelissimi sostenitori dei Villans. La guest star della serata non poteva che essere la Coppa, portata apposta dall’Olanda per essere condivisa con i propri tifosi. E che finì poi tra le mani di Eric Sykes.

In poco tempo la serata si fece molto movimentata: l’alcool scorreva a fiumi, si beveva, si cantava, si danzava, si improvvisano tornei di freccette. Intanto la Coppa rimaneva lì, in bella mostra. C’era chi le rivolgeva un semplice sguardo, chi la fotografava, ma anche tanti che non esitavano a sollevarla e baciarla. L’euforia era talmente elevata che ci si dimenticò persino dell’esistenza del trofeo. Finché a un certo punto si scoprì che la Coppa non c’era più. Era sparita. L’aveva presa Eric.

Il proprietario del pub volle vendicarsi a modo suo di quei casinisti che gli avevano invaso il locale in una tranquilla notte di campagna. Eric si mise in macchina col prezioso trofeo e si infilò sulla M42, l’autostrada che dalla campagna delle West Midlands porta alla cintura urbana che da Liverpool a Hull taglia in due l’isola.

Dopo nemmeno un’ora di tragitto, Eric raggiunse Sheffield. Fu in quel momento che rallentò, vide sul sedile del passeggero la Coppa e si rese conto di quel che aveva fatto.

Decise così di dirigersi verso la locale stazione di polizia di West Bar, dove una volta entrato si rivolse alla centralinista: “Senta.. Scusi.. C’ho la Coppa.. Che faccio?”.

La signora girò il messaggio di Eric a Mick Greenough, uno degli agenti di turno in quella notte. La sua risposta fu assai poco amichevole: “Di stronzi mitomani che hanno la Coppa Campioni con loro ne abbiamo abbastanza..”. Eric era tutt’altro che uno stronzo mitomane e non esitò a mostrare il cimelio, ancora ornato con i nastrini claret and blue. Alla vista del trofeo, anche lo scettico Mick sbiancò in viso e dovette ricredersi.

La situazione era talmente grottesca che Eric fu invitato a bere un the e alla polizia non passò nemmeno per la mente l’idea di arrestarlo. Nel frattempo venne chiamata la sede dell’Aston Villa a Birmingham per avvisare del ritrovamento, in attesa che qualcuno tornasse a prendersi la Coppa. Era ormai notte fonda e rimanevano nell’edificio cinque poliziotti, il “ladro” Eric e la Coppa dei Campioni. Fu in quell’istante che il giovane ufficiale Tim Wells chiamò altri due colleghi e organizzò una sfida 4 vs 4 in garage. In una situazione al limite della credibilità, ecco che venne messa in palio per la squadra vincitrice la Coppa dei Campioni, la stessa sollevata poche ore prima a Rotterdam dall’Aston Villa.

Quanto accadde durante e dopo la partita rimane un mistero, così come non si seppe mai se Eric facesse parte di quelli che vinsero o meno. L’unica cosa certa è che non fu arrestato ma lasciato poi andare, con la Coppa che rimase ai poliziotti che la riconsegnarono prontamente al legittimo proprietario.

Da quella notte di Eric Sykes si persero le tracce, ma non il ricordo. La sua vicenda rimane forse più clamorosa della vittoria dell’Aston Villa in quella notte del 26 maggio 1982, quando fu sollevata nel cielo di Rotterdam la Coppa che finì per essere poi messa in palio nel garage di una stazione di polizia tra le campagne delle West Midlands…

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